Fin dalle sue origini la psicologia ha preso in considerazione un certo numero di problemi del lavoro, ponendo attenzione sia alle diverse condotte lavorative sia ai processi psicologici e psicosociali che le sottendono, come pure alle forme di interazione che hanno luogo tra le persone e il loro contesto lavorativo. Sebbene sia relativamente recente l’origine dell’interesse scientifico verso il lavoratore e i suoi problemi, sull’argomento si possono però rintracciare riferimenti perfino in epoche piuttosto remote.

Per esempio, lo psicologo del lavoro può dire di avere un rappresentante nel sedicesimo secolo in John Huarte, che delineò il primo tentativo volto a discutere quel settore della psicologia del lavoro che oggi viene chiamato “orientamento professionale”. Huarte scriveva che le persone differiscono sia nell’intelligenza generica sia nelle abilità particolari. Raccomandava perciò di sforzarsi di scoprire le tendenze di ogni individuo, in modo da potergli impartire il tipo di preparazione a lui più congeniale.

Tra i principali settori della psicologia del lavoro, la dottoressa Messina si occupa principalmente delle seguenti attività:

Selezione del Personale

Il primo settore, in ordine di tempo e per il quale si è venuta definendo anche l’immagine dello psicologo del lavoro. Oggi è spesso accompagnato dall’attività di Orientamento professionale. Si tratta di un campo di applicazione e di ricerca nella gestione delle risorse umane che ha stimolato lo sviluppo di metodi e procedure assai sofisticati. Il processo di selezione costituisce così uno degli aspetti fondamentali della gestione delle risorse umane e rappresenta l’arte di trovare candidati idonei a ricoprire funzionalmente posizioni.

Oggi la selezione rappresenta la capacità di sviluppare, favorire, accompagnare un processo di analisi organizzativa, nonché di comprendere l’integrazione possibile tra individuo e organizzazione. Rappresenta un processo complesso che richiede una strategia mirata alla specifica realtà organizzativa, e che necessita di modelli di riferimento fondati e di sistemi di verifica strutturati.

Il selezionatore oggi è il depositario e il custode dei modelli di funzionamento organizzativo: come funziona l’azienda? Chi si adatta meglio a quella funzione? è un esperto dei metodi e degli strumenti che consentono di fotografare il candidato. Egli deve dunque possedere queste importanti abilità: saper ascoltare; saper formulare domande; saper osservare.

Orientamento al lavoro

È un secondo settore che si è sviluppato, come la selezione del personale, fin dall’inizio della psicologia del lavoro.
Progettare una professione significa fare dei confronti tra la rappresentazione di sé e la rappresentazione delle realtà professionali che si considerano possibili e desiderabili per un inserimento soddisfacente nel mondo del lavoro.

Diventa quindi importante, da parte dell’individuo, compiere scelte formative e lavorative in funzione a chi è, dov’è, e dove va.

Dovrà quindi compiere scelte, prendere decisioni ed individuare soluzioni personali ai problemi; avere una corretta conoscenza del “campo di scelta possibile”, cioè del mondo del lavoro, delle professioni; fare una sintesi tra conoscenza di sé e quella della realtà oggetto di scelta, sulla base di una propria scala di valori.

Dovrà conoscere tutte le informazioni necessarie sul mercato del lavoro, sul territorio locale e sull’organizzazione sociale (attese sociali, culturali, ruoli, profili professionale, capacità richieste, tecnologie ed evoluzione).

Dovrà porsi una meta, considerando un periodo di tempo sufficiente a poter realizzare il proprio obiettivo, tenendo conto dei vincoli oggettivi, imposti dalla realtà e da quelli soggettivi, creati da noi stessi.

L’elaborazione di un progetto professionale è il risultato di una crescita equilibrata durante tutto l’arco evolutivo ed è strettamente connessa all’acquisizione di una identità adulta, all’autonomia dai genitori e all’assunzione di responsabilità personali.

Valutazione del potenziale

È un momento fondamentale per inserire il lavoratore nel ruolo più adatto alle sue capacità e alle sue prospettive di carriera. In situazioni di frequente mutamento, infatti, ogni individuo deve esser pronto a compiere, spesso e ripetutamente, delle scelte lavorative che tengano conto delle situazioni in cui si trova, delle proprie caratteristiche personali, dei propri interessi e delle proprie capacità. Dovrà avere, in altre parole, la consapevolezza di chi è in termini di orientamenti, attitudini, professioni, esperienze, abilità; e di ottenere, quindi, una realistica percezione di sé e di come gli altri lo percepiscono.

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